Gestori carburante in crisi e tornano gli aumenti
“Continua il caro carburanti nonostante il taglio di 25 centesimi delle accise effettuato dal Governo.
I prezzi però, lungi dallo stabilizzarsi, sono aumentati già il giorno successivo dall’attuazione del decreto erodendo il risparmio, pur minimo, per gli automobilisti”.
Ci sono una serie di costi che vanno a influire e il guadagno dei gestori è limitato:
“meno litri si acquistano con la stessa somma, ad esempio 50 euro, e meno i gestori guadagnano fatta salva, però, la percentuale da riconoscere al circuito di credito.
Calcolata ovviamente sulla somma spesa.
Gli aumenti della benzina da cosa dipendono?
– l’aumento dei prezzi del Brent – cioè il mercato, OPEC+ (cioè i 13 Paesi dell’OPEC più altri 10 associati) di non aumentare la propria produzione.
- le accise sul disastro del Vajont del 1963, dopo l’alluvione di Firenze del 1966, il terremoto del Friuli del 1976, dell’Irpinia 1980 e molti altri.
- La terza componente è l’IVA, che si calcola sia sul prezzo del carburante netto sia sulle accise, di fatto una tassa sulla tassa.
il prezzo totale della benzina è di 1,953 euro al litro, formati da:
- 0,872 € – prezzo industriale;
- 0,728 € – accise;
- 0,353 € – IVA.
La soluzione non è aumentare il prezzo finale danneggiando automobilisti e camionisti
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