L'infelice frase di Draghi, la debolezza appare sempre piu'

L’infelice frase di Draghi, la debolezza appare sempre piu’

L’infelice frase :”Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?”

L’infelice frase ha sorpreso commentatori politici come “l’uomo qualunque” che dovrebbe scegliere, per modo di dire.

Draghi e’ solo e prende tempo, la sua compostezza di un tempo non c’e’ piu’, ora e’ tempo di decidere.

Lui sta poteri forti da sempre, gli americani che gli avranno fatto chissà quali promesse, un incarico nella NATO, in qualche organismo internazionale di prestigio o altro?

Fatto sta che lui puo’ pure permettersi con la lauta pensione presa a 59 anni, mentre per per gli altri solo tagli..

Preferiamo la pace di sicuro, ma anche e perche’ no anche il riscaldamento e il condizionatore, che male c’e’ o vogliamo tornare al dopo-guerra, schiavi?

D’altra parte chi ha scelto di fare la guerra ? Putin certo ma chi continua a fare “discorsi doppi” pace e pero’ anche armi.

Le due cose non possono andare d’accordo, se non per chi viene sovvenzionato alle elezioni ( in America) o magari anche da noi.

Aggiungiamo che le armi servono per difendersi ma non solo e da carnefici e’ un attimo diventare assassini..

La situazione degenera ma nessuno ha chiesto agli italiani cosa veramente volessero fare, se ci conviene rimanere nella NATO e comprare caro e amaro il metano americano.

Metano che non ci puo’ arrivare senza le navi e poi che dovremmo riutilizzare ma non abbiamo gassificatori.

Ricapitolando, ci auto-taglieremo il metano ( così hanno deciso) senza un’alternativa seria e misure alternative di cui si parla soltanto.

Nel frattempo c’e’ la tassa sulla guerra che Draghi supporta tra i mal di pancia di chi pensa alle elezioni e ai cittadini chi pensa?

E i condizionatori che c’entrano?

Sono le comodità di cui tanti non possono fare a meno, pensiamo a chi abita nei palazzi di parecchi piani, agli anziani, a chi e’ allettato, solo per citare qualcuno.

Comodità oppure normalità? Non siamo negli anni ’50 in cui si andava in giro col finestrino aperto e la salvietta imbevuta d’acqua come refrigerio.

Cosa fare?

Non perdere la testa e mettere in campo tutte ma dico tutte le alternative, a cominciare dalle energie alternative che sono tantissime, basta burocrazia e per es. acquisti di Stato per il fotovoltaico.

Ma c’e’ l’eolico, il geotermico di cui non si parla, le onde del mare, ecc. ecc.

Invece si propone di stringere i denti alla popolazione, composta da diversi milioni di poveri a cui va data una speranza con il lavoro non coi benefit o il reddito di cittadinanza.

Le idee e le persone ci sono, il problema e’ la politica che sceglie coi presupposti che sappiamo; clientelismo e yes-men.

Se si tassa la casa questa perde di valore e i proprietari non possono fare le manutenzioni, se si tassa il lavoro peggio ancora, e non parliamo dei pensionati che staccano in Portogallo, all’est o dovunque si possa vivere.

Non e’ normale quanto succede neanche nella sanità, una volta insuperabile ora allo sbando: mancano medici e infermiere e intere regioni dipendono da altre.

Altro che Governo dei migliori, una bolgia infernale di chi pensa agli affarucci suoi, racimolando consenso con misure temporanee e senza futuro.

Poveri i nostri figli.

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