Andrea Costa

Sanità calabrese riaffidata ai politici locali?

 “Dobbiamo garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini – ha aggiunto – e credo che per poter fare questo dobbiamo ripristinare l’ordinarietà nella sanità calabrese, stralciare l’ordinarietà, affrontarla diversamente. Non possiamo portarla avanti con il solito percorso, con tagli lineari che producono una carenza di servizi e carenza di risposte ai cittadini. Dobbiamo creare i presupposti affinché la Calabria torni ad essere attrattiva, abbia le strutture di qualità, e i calabresi abbiano una sanità come tutti gli altri cittadini di questo Paese. Credo che questo si possa fare, la volontà politica c’è. Ora aspettiamo la tornata elettorale, dopo di che penso si potrà avviare un percorso condiviso con gli Enti locali, con il territorio”.

L’affermazione è del sottosegretario alla Salute Andrea Costa che oggi ha concluso una serie di visite in ospedali della fascia ionica calabrese recandosi al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria.

 Secondo “Gimbe”, nel 2018 il valore della mobilità sanitaria ammonta a € 4.618,98 milioni, «importo approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 31 marzo 2020, previa compensazione dei saldi». La Calabria? Ultima, con un saldo negativo di 287,4 milioni di euro che genera una spesa pro-capite di 148 euro. Un disastro certificato da numeri impietosi. ( Gazzetta del Sud )

“Potrebbe sembrare un’operazione di buon senso, se non sapessimo quanti e quali danni sono stati prodotti dalla cattiva gestione della sanità in Calabria, tanto che nonostante i grandi professionisti (medici) sono costretti ad emigrare al Nord per non sottostare ai diktat dei capi-popolo locali che si spartiscono il potere e anche la sanità, lasciando con pochissimi ospedali la Calabria e senza mezzi necessari e sufficienti a curare i calabresi”, lo afferma Giuseppe Criseo, Presidente di CASADEGLITALIANI.

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