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Coronavirus e turismo. Arriva il bonus fino a 500 euro per quelli che hanno già i soldi

 Un credito in favore dei nuclei familiari con un reddito ISEE non superiore a 35.000 per le vacanze. La misura e’ contenuta nell’ultima bozza, non verificata, del dl Rilancio. Il credito e’ utilizzabile dal primo luglio al 31 dicembre 2020, da un solo componente per nucleo familiare nella misura di 500 euro. 300 euro per le famiglie da 2 persone e di 150 euro per quelle da 1 sola persona. Sara’ fruibile nella misura del 90% in forma di sconto sul corrispettivo dovuto e per il 10% in forma di detrazione di imposta nella dichiarazione dei redditi.
Siamo quindi sulla direttiva d’arrivo per far fronte ad uno dei settori economici più flagellati dalla pandemia e che, nonostante tutte le buone volontà che potranno essere coinvolte e utilizzate, lo sarà ancora per molto tempo.

La famiglia, di una o più persone, potrà così andare in vacanza? Così spera chi ha deciso questo provvedimento e, sicuramente, lo sperano gli operatori del settore.

Noi, allo stato dei fatti, crediamo che sia un provvedimento che viene incontro solo a chi, nell’economia generale, è già “privilegiato” in questa pandemia: dipendenti dello Stato e della Pubblica Amministrazione prima di tutti, poi pensionati (non quelli con la pensione sociale, ovviamente), lavoratori di aziende private che hanno continuato ad erogare i propri prodotti e servizi perché ritenuti di primaria necessità. Tutto coloro, cioè, che a parte gli aspetti sanitari che innegabilmente hanno coinvolto tutti, non sono stati coinvolti nella crisi economica in atto e in fieri.
I coinvolti “privilegiati”, infatti, sono quelli che hanno continuato ad avere soldi, più o meno della stessa quantità del periodo precedente la pandemia e, quindi, come facevano prima, potranno continuare ad andare in vacanza, anche se non potranno andare tanto lontano per motivi oggettivi, ma con un privilegio in più: potranno spendere meno soldi di prima per la loro vacanza!!

Non saranno coinvolte tutte le partite Iva, i lavoratori autonomi con diverse fiscalità e i dipendenti del privato che non producevano o vendevano servizi ritenuti primari, la maggior parte dei quali stanno ancora aspettando i soldi della cassa integrazione o i 600 euro del mese di marzo.
Ironia e tragicità dei fatti… in molte di queste aziende e lavoratori che non saranno coinvolti, ci sono la maggior parte degli operatori del turismo.
Per tutti questi, il “diritto” alla vacanza non è previsto.
Ovviamente chi opera nel turismo avrà un po’ di soldi, oltre che dello Stato, anche dei privilegiati che potranno andare in vacanza. Una piccola boccata di ossigeno.

In base a questa fotografia di come sarà il domani col bonus-vacanze, allo stato dei fatti possiamo  trarre una conclusione: LO STATO HA DECISO DI AIUTARE CHI HA GIÀ SOLDI E CONTINUARE A NON AIUTARE CHI NON NE AVEVA ANCHE PRIMA (con la piccola bombola ad ossigeno per chi opera nel turismo).

A nostro avviso sono questi, e non potrebbero essere altrimenti, i risultati di provvedimenti di questo tipo. QUANDO CIOÈ LO STATO NON EROGA DIRETTAMENTE AGLI INTERESSATI (in questo caso gli operatori del turismo) MA LO FA, INDIRETTAMENTE, ATTRAVERSO I FUTURI PRESUNTI CONSUMATORI.
Uno Stato dove tutti sono uguali di fronte alla legge dovrebbe porsi questi problemi, evitando di ampliare di più le divisioni economiche che comunque persistono. Ma sembra che questo Stato presti più orecchio alle pressioni delle categorie che non ai disegni generali di rilancio dell’economia. Disegni generali che non sono fatti solo di soldi ma anche di fiducia e disponibilità che, se le cose stanno così, non potranno che venire meno, acuendo la lotta tra privilegiati e non.

Come ultimo tassello ricordiamo che questo Stato, con tanto di voto parlamentare (1), ha deciso anche che il settore del turismo vada sostenuto anche da parte di chi, avendo pagato un viaggio e non avendolo potuto fare per l’emergenza pandemica, è oggi costretto a donare questi soldi agli operatori turistici: i rimborsi vengono erogati non in soldi ma in voucher di uguale importo da utilizzare entro un anno…. in un Paese e un mondo che non sa cosa farà domani ma che dovrà essere comunque costretto a fare un viaggio….

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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