Il Coronavirus ha portato la Cina su tutte le prime pagine, ma c’è un’altra crisi che invece rimane ben celata: 1 milione di uiguri arrestati violentemente e indottrinati dal governo cinese!
Donne violentate e bambini sottratti ai loro genitori.
Fa rabbrividire che questo possa ancora succedere nel 2020 e che la maggior parte dei nostri governi non abbia il coraggio di denunciarlo. Ma noi non resteremo in silenzio! Tra pochi giorni le Nazioni Unite avranno la possibilità di discutere questo incubo e gli esperti affermano che un appello globale può convincere i paesi chiave a sfidare la Cina. Se tutti quelli che stanno leggendo firmano ora, potremo consegnare 1 milione di firme prima dell’incontro ONU — una firma per ogni persona arrestata!
Subito dopo porteremo le testimonianze delle vittime nei parlamenti di tutto il mondo e faremo pressione sulle più grandi aziende in qualche modo implicate affinché smettano di essere complici — mostrando alla Cina e al mondo che non ci arrenderemo finché gli uiguri non saranno liberi.
Clicca qui per firmare l’urgente appello per liberare gli uiguri!
Sono decenni che Pechino sente la comunità uigura come una minaccia — ma la diffidenza è aumentata fino a diventare controllo, repressione, e ora siamo alla detenzione di massa e all’indottrinamento. La repressione su scala industriale richiede un’enorme infrastruttura tecnologica — telecamere a riconoscimento facciale, sorveglianza su case e spazi pubblici e enormi raccolte di dati del DNA.
Le più grandi imprese globali stanno offrendo soldi e tecnologia mentre la Cina mette lavoro forzato e enormi ritorni sugli investimenti in tecnologie di sorveglianza cinesi — è un’alleanza nefasta! Ma se le Nazioni Unite, i governi, le società e gli investitori denunciassero, imponessero sanzioni ai responsabili in Cina e rallentassero i flussi di finanziamento in arrivo nel paese, Pechino potrebbe cambiare idea… e noi potremmo aiutare questo processo!
Di recente, un sopravvissuto dell’Olocausto ha coniato un undicesimo comandamento per l’umanità: “Non rimanere indifferente”. Questa è una questione di coscienza per tutti noi.
Intanto costringiamo i nostri governi a chiedere a Pechino di proteggere i diritti umani degli uiguri. Poi ci rivolgeremo agli investitori globali e ai dirigenti affinché usino il loro potere per mettere in chiaro che così non si può continuare! Firma ora e condividi con tutti i tuoi amici.
Clicca qui per firmare l’urgente appello per liberare gli uiguri!
Da sempre la nostra comunità si schiera al fianco di coraggiosi gruppi minoritari in lotta per il loro diritto di esistere. Dagli indigeni in Amazzonia ai Masai in Kenya, abbiamo amplificato le loro voci affinché il mondo potesse ascoltarle. Ora amplifichiamo le voci degli uiguri che soffrono nei campi di rieducazione di massa in Cina, e facciamo tutto il possibile per aiutarli a vivere liberi. Firma ora!
Con speranza e determinazione,
Meetali, Diego, Luis, Huiting, Nataliya, Will, Wissam e tutto il team di Avaaz
Maggiori Informazioni:
Le tecnologie usate dalla Cina per la repressione degli uiguri (AGI)
I campi di rieducazione per gli uiguri in Cina (Il Post)
La Cina sorveglia i cittadini anche attraverso il dna (Wired)
Le università e i pensionati statunitensi stanno finanziando la tecnologia alla base dello stato di sorveglianza cinese IN INGLESE (BuzzFeed News)