È un energico ossidante e per gli esseri viventi è altamente velenoso. È tuttavia un gas essenziale alla vita sulla Terra per via della sua capacità di assorbire la luceultravioletta; lo strato di ozono presente nella stratosfera protegge la Terra dall’azione nociva dei raggi ultravioletti UV-C provenienti dal Sole.
I pericoli dell’ozono : ” i ricercatori sono concordi nel ritenere che ripetuti danni a breve termine dovuti all’esposizione ad ozono, possono danneggiare in modo permanente l’apparato respiratorio. Per esempio, l’azione ripetuta dell’ozono sui polmoni in via di sviluppo dei bambini può portare ad una ridotta funzionalità polmonare da adulti. Inoltre, l’esposizione all’ozono può accelerare il declino della funzionalità polmonare che avviene come risultato del naturale processo di invecchiamento ” ( fonte Non solo aria)
OZONO, VALORI ALTI PER IL 2° GIORNO IN LOMBARDIA
Milano, 26 giu. 2019 – Le condizioni di stabilità associate alle temperature di questi giorni favoriscono la formazione di ozono in atmosfera, con il conseguente raggiungimento della soglia di informazione (media oraria di 180 microgrammi/metrocubo) che in questi giorni è stata superata in diverse province lombarde. Nello specifico, questi i valori massimi orari registrati ieri, per il secondo giorno consecutivo, nelle province in cui la soglia è stata superata: 220 µg/m3 a Milano, di 234 a Monza-Brianza, 223 a Como, 210 a Varese, 226 a Bergamo, 188 a Brescia, 228 a Lecco, 195 a Cremona, 186 a Lodi e 194 a Pavia. Inoltre, ieri è la soglia di informazione è stata superata per il primo giorno anche in provincia di Mantova dove la massima oraria registrata ha raggiunto 187 µg/m3 . In provincia di Sondrio il massimo registrato ieri è stato invece pari a 179 µg/m3 quindi un solo microgrammo sotto la soglia di informazione.
Le previsioni meteorologiche per i prossimi giorni indicano il probabile ulteriore superamento della soglia di informazione e, localmente, il raggiungimento della soglia di allarme (pari a 240 µg/m3 come massima media oraria).
L’ozono (O3) è un inquinante secondario con caratteristiche particolari: non è emesso praticamente da alcuna sorgente ma si forma in atmosfera attraverso un insieme di reazioni che coinvolgono la radiazione solare, biossido d’azoto (NO2), ossigeno (O2) e composti organici volatili (COV). Anche per questo inquinante, il bacino padano risulta un territorio particolarmente sfavorito: le condizioni meteorologiche estive – con forte irraggiamento solare – e la limitata velocità del vento determinano spesso importanti accumuli dei precursori e, di conseguenza, la formazione di ozono, che raggiunge concentrazioni tra le più alte in Europa.
Per quanto riguarda gli ossidi di azoto, la principale fonte in Lombardia è ancora una volta il trasporto su strada (54%), in particolare diesel, seguito dalla combustione industriale (17%) e dalle attività di produzione di energia elettrica. Anche i COV sono in parte di origine antropica, in relazione all’uso dei solventi e ai processi produttivi e ai trasporti. Vi sono poi le emissioni agricole e le non meno trascurabili emissioni naturali delle foreste, che rendono la lotta contro questo inquinante ancora più complessa.
Sul sito di Arpa Lombardia è possibile consultare i livelli giornalieri relativi al monitoraggio dell’ozono
https://www.arpalombardia.it/Pages/Aria/qualita-aria.aspx
oltre che la relativa informativa:
https://www.arpalombardia.it/qariafiles/relazioniAnnuali/InformativaOzono.pdf
Tutto ciò non può passare inosservato e le Autorità deve trovare soluzioni per la tutelare la salute.
Giuseppe Criseo
CASADEGLITALIANI