Le sanzioni alla Russia fanno male all’Italia che produce

Secondo Coldiretti, la politica di sanzioni e successivo embargo hanno provocato “un blocco dannoso per l’Italia, anche perché al divieto di accesso a questi prodotti si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni anche per i prodotti non colpiti direttamente, dalla moda alle automobili fino all’arredamento”. Coldiretti ha effettuato la stima secondo la quale, le esportazioni italiane sono scese “ad un valore di poco inferiore agli 8 miliardi di euro nel 2017, rispetto agli 11 miliardi del 2013”.

Non se ne parla più eppure i danni ci sono, chi governa deve dare possibilità di sviluppo alle aziende italiane togliendo i vincoli non andando a raschiare il fondo del barile, cercando di recuperare sulle spalle dei pensionati, dei lavoratori dipendenti ma anche con tasse ai massimi livelli oltre alla burocrazia e alla instabilità con cui le aziende devono fare i conti.

I russi amano i prodotti italiani e nei loro supermercati si possono trovare prodotti simili ai nostri, un po come avviene in altri mercati esteri, ma l’originale ha un’altra qualità:  in Russia si trova al posto dei cibi italiani originali, la mozzarella Casa Italia, l’insalata Buona Italia, la Robiola Unagrande, la mortadella Milano al parmesan, oppure la scamorza al mascarpone.

Salvini e Di Maio l’anno scorso non erano d’accordo con le sanzioni, ma l’Europa ha deciso compatta contro le nostre decisioni.

L’economia russa cresce a ritmi alti, Rosstat parla di un pil russo sia cresciuto addirittura del 2,3%, e potrebbe superare la crescita della Germania, diventando la quinta economia più grande al mondo, con conferma anche dal rapporto della Banca Mondiale The Global Economic Prospects. Darkening Skies” .

Il comparto agroalimentare italiano è quello che ha risentito maggiormente ma anche moda e calzaturifici ne hanno risentito. Bisogna insistere e avere maggiore spazi europei nei confronti di Germania e Francia, ma le cose potrebbero cambiare alle prossime europee, nel frattempo teniamo viva l’attenzione e sponsorizziamo il meglio del meglio, il Made in Italy, o Made In come si chiama oggi.

Giuseppe Criseo

Presidente

CASADEGLITALIANI

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