24 MAGGIO – Continuano gli episodi di aggressione ai danni di personale sanitario medico e non medico in Sicilia. L’ultimo caso si è verificato a Ragusa. Un infermiere è stato aggredito mentre si trovava in servizio presso il Presidio Territoriale di Emergenza di Comiso. L’aggressore già noto alle forze dell’ordine è stato arrestato. La vittima si trova ricoverata per setto nasale rotto. A denunciare l’accaduto è la Fsi-Usae, Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei.
“Per mettere fine a questa criminalità non sono bastate le nostre denunce a prefetture, procure e questure, le interrogazioni parlamentari presentate, le rassicurazioni, la solidarietà e le varie promesse ricevute, dichiarano Calogero Coniglio, segretario regionale e Salvatore Bracchitta Segretario Territoriale Fsi-Usae per la provincia di Ragusa – La nostra battaglia continuerà ancora per garantire sicurezza al personale sanitario ed ai pazienti che, in questo clima di terrore, non possono ricevono un servizio sanitario efficiente. Al Ministro della Salute Grillo diciamo che con le sue misure per i sanitari non è cambiato nulla. Non ha inserito nel suo provvedimento i posti polizia. Non serve girare per gli ospedali siciliani se poi il personale viene picchiato e non è tutelato. Chiediamo al ministro Grillo di coinvolgere il ministro dell’Interno Salvini perchè solo lui può autorizzare i posti di polizia nei grandi ospedali”.