La situazione, tenuta a controllo per ora dalle istituzioni nazionali e locali, sta generando una preoccupazione sempre maggiore in tutti: sanitari, politici, mamme che temono per i bambini, disabili che già hanno difficoltà e anche questo potrebbe essere una difficoltà in più e aggravare le loro condizioni nel caso venissero contagiati.
Sono tante le categorie di lavoratori e professionisti a contatto col pubblico, dai bigliettai sui treni, a coloro che stanno negli sportelli postali oppure bancari, aeroportuali, ma sopratutto chi sta più vicino agli altri: tassisti ed Ncc.
Chi pensa a loro?
Chiaro che non si può fare tutto e per tutti, ma servono protocolli e indicazioni, strumenti, investimenti e info precise.
Il Ministero della Salute fa l’impossibile, stessa cosa chi gestisce le emergenze come il 118, ma gli ospedali già hanno problemi con le file ai pronto soccorsi e come faranno ora?
Ci sono appelli a non intasare i Pronto soccorsi ma se non ci sono i medici di base, che lavorano poche ore al giorno per il pubblico, le strutture sanitarie non ce la fanno ora con le semplici influenze, più avanti quali saranno, nel malaugurato caso che il virus si espandesse, le strutture adatte al contenimento del Coronavirus?
La crisi già esiste ora, e tutti questi segnali, parliamo di economia, sono scoraggianti, sono 10 i paesi coinvolti in Lombardia, chi pagherà i costi di chi non può andare al lavoro, tenere aperti bar e ristoranti, ecc?
Sono interrogativi importanti a cui ognuno per quanto attiene alla responsabilità politica, sanitaria e lavorativa, dovrà fare il possibile.
Nel frattempo servono stanziamenti mirati per le popolazioni coinvolte
GIUSEPPE CRISEO
PRESIDENTE
CASADEGLITALIANI
Un pensiero riguardo “Coronavirus, niente allarmismi ma il personale a contatto col pubblico? Tassisti ed Ncc che fare?”