Il Partito democratico si spacca e “pesa” le critiche a Gratteri
Le elezioni sono sempre piu’ vicine e le precisazioni fioccano in casa PD
il Partito democratico, sulla vicenda che vede coinvolto candidato all’uninominale al Senato per il Centrosinistra precisa
Le sue dichiarazioni critiche sull’operato del del procuratore antimafia Nicola Gratteri
il riferimento è ad una intervista che hanno creato dissenso anche nella coalizione, e anche da parte dell’ex Pd Teresa Nannarone.
“Invitiamo tutti ad evitare ulteriori strumentalizzazioni elettorali, soprattutto da parte di esponenti di partiti, che in più di una occasione hanno attaccato l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, che per noi è invece un principio sacrosanto.
Non spetta alla politica esprimere valutazioni giudiziarie sull’andamento delle indagini, che per fortuna sono affidate ad una pluralità di gradi di giudizio.
Alla politica spetta fornire strumenti e risorse alla forze dell’ordine e ai magistrati impegnati nel contrasto della criminalità organizzata..
Ed è quanto faremo al governo del Paese, con il consenso dei cittadini”.
Teresa Nannarone, spiega:
“Ovviamente non rinnego nulla di quanto vissuto, che anzi rivendico con orgoglio ringraziando tutti, particolarmente coloro che mi hanno sostenuta a Sulmona nelle ultime elezioni amministrative come capolista del PD.
Purtroppo, o per fortuna, non sono dotata delle “qualità” necessarie per fare finta di nulla quando i progetti politici non si condividono o sono assenti del tutto, e quando, all’interno della stessa comunità, si danno all’improvviso letture diametralmente ed inspiegabilmente opposte della realtà e delle scelte da compiere.
Quindi, per evitare di restare imbrigliata in pensieri inutili ed in discussioni falsate che non portano a nulla
ho deciso di fare un passo di lato rispetto ad un contesto in cui non mi riconosco più
lasciando tutto lo spazio a chi, da ottobre in poi, ha preteso di agire in maniera diversa rispetto a quello che era il modo di fare democratico, trasparente e partecipativo che aveva portato il partito ad essere il primo in città.
La mia scelta non c’entra con i valori e l’anima progressista del PD in cui ancora mi identifico. Come potrebbe essere diversamente?”.
In occasione degli ultimi recenti arresti alla cieca di oltre 200 persone, il socialista Franz Caruso, Sindaco di Cosenza, avvocato e tra l’altro mio amico, sottolineava, qualche ora fa, i grandi malumori e dissensi espressi da numerosi esponenti politici in occasione della presentazione delle candidature del centrosinistra a Cosenza, tra cui la la parlamentare uscente del PD Enza Bruno Bossio e l’altro mio amico il socialista Gianni Papasso, sindaco di Cassano all’Ionio, candidato in quota Psi al collegio uninominale Corigliano-Rossano della Camera.
Anche in Calabria il procuratore Gratteri, quasi candidato con la Meloni a cui sembra essere vicino, non è molto condiviso negli ambienti politici e giudiziari.